EXPORT BUSINESS PLAN COME BASI PER LA CRESCITA 3/5

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COME E PERCHÈ FARE UN BUSINESS PLAN PER VENDERE ALL'ESTERO

 In sintesi i punti essenziali di un Export Business Plan sono:

Descrivere una SINTESI DEL PROGETTO, definendo subito gli obiettivi che si vogliono raggiungere, soffermandosi in modo particolare sulle motivazioni per le quali il progetto è attrattivo, senzadimenticare di elencare, nel progetto stesso, i punti di forza e debolezza, nonché le opportunità ma non esitare ad elencare tutti i rischi previsti.

Nella sezione del MERCATO DI RIFERIMENTO invece, bisogna concentrare l’attenzione sul mercato nel quale si intende andare ad operare. Non bisogna mai credere che un mercato sia uguale all’altro. Bisogna scoprire se esistono affinità con altre realtà territoriali.

Nella descrizione del mercato di riferimento, bisognerà poi avere una sezione legata alle indicazioni geopolitiche, di microeconomia, legislative e di norme vigenti nel mercato e referenti al nostro prodotto.

Molta attenzione dovrà essere dedicata anche al PRODOTTO da collocare nel mercato. Il prodotto, insieme alla politica di prezzo, le caratteristiche tecniche, ed altri fattori costituiscono l’OFFERTA che l’azienda andrà a collocare nel mercato.

L’offerta quindi dovrà essere personalizzata ai tutti gli elementi che l’indagine di mercato ci dirà.

Facciamo alcuni esempi: condizioni di pagamento, dilazioni di pagamento, packaging, nome del prodotto specifico per il prodotto, canali distributivi, distribuzione fisica del prodotto interno, garanzie da offrire con il prodotto, esistenza di un Customer Care locale, ed altri fattori ancora che sono tratte dalle competenze di commercio estero.

Ovviamente l’offerta dovrà poi essere valutata e commisurata ai prodotti e quindi all’offerta dei CONCORRENTI. I concorrenti non sono solo i prodotti, ma sono concorrenti onesti e non, fornitori che si sganciano, senza esitazioni dalla nostra Supply Chain e prodotti più innovativi dei nostri che a volte si vendono anche se non sono marchiati Made in Italy.

La STRUTTURA AZIENDALE sarà l’organizzazione interna all’azienda che sarà responsabile della messa in pratica delle azioni del business plan, creando adeguate norme e procedure interne, per rivatilizzare tutto il processo di export ed import e per trovare quindi, necessarie alla vendita, tutte le ALLEANZE E LE SINERGIE con tutti i business possibili.

 Il PIANO ECONOMICO FINANZIARIO traduce le analisi realizzate nel resto del piano in termini di costi ricavi e flussi di cassa prospettici, ed è composto, in estrema sintesi da elementi specifici per l’attività del commercio estero da inserire nello Stato patrimoniale prospettico, nel Conto economico prospettico e nei Flussi di cassa dell’azienda.

 Quest’ultima parte hanno l’obiettivo di indagare come le nuove azioni verso i mercati esteri non alterino l’equilibrio patrimoniale, economico e finanziario, equilibri che incideranno sul successo o sul fallimento dell’idea imprenditoriale di internazionalizzazione.

 

Aree dell'export: 

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