COMUNICAZIONE INTERCULTURALE - PILLOLA NUMERO OTTO
Normalità o paradossi della business etiquette? (Ottava parte)
Vogliamo porci una semplice domanda: Chi comanda?
Parliamo di autorità e formalità.
Non esiste una vera e propria differenza tra est ed ovest o tra paesi sviluppati e paesi emergenti, ed è facile confondere l'autorità con la formalità.
Ad esempio, i tedeschi chiamano colleghi e subalterni "signore" o "signora", mentre gli americani in fondo alla scala gerarchica non si fanno problemi a rivolgersi al proprio CEO con il nome di battesimo. Tuttavia, molti di coloro che hanno avuto contatti con queste due culture sostengono che il mondo aziendale americano è più dittatoriale di quello tedesco. Un capo a Chicago è meno formale del suo omologo di Berlino, ma è meno probabile che i suoi collaboratori abbiano la possibilità di esprimere la loro opinione e venire ascoltati.
Nel contesto della comunicazione interculturale, quando si parla di rapporti d'affari è opportuno rispettare la gerarchia.
La cultura giapponese, ad esempio, ha regole ben precise. Un tempo erano applicate rigidamente, ma l’evolversi della mentalità fa sì che le cose, nella quotidianità, siano cambiate. Al giorno d’oggi i giovani prestano meno attenzione a questi codici, ma noi, che sappiamo come la pensano i nostri interlocutori, li rispetteremo, quantomeno in un primo momento.
Gerarchia è una sorta di rispetto che va manifestato in diverse maniere.
Ad esempio, parliamo dell’inchino in Giappone:
1. Quando si incontra un amico si china leggermente il capo;
2. Quando si tratta di una persona più importante, come o un direttore o un nuovo cliente, ci si inchina con un angolo di circa 30°.
3. Davanti all’Imperatore del Giappone oppure al Primo Ministro, ci si inchina di circa 90°.
Osservate come si comporta la gente quando entrate in contatto con altre culture, accumulate informazioni da applicare in un secondo tempo.
Alla prossima!