Ridurre l’incidenza dei costi logistici -- (parte 4 di 6)

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Autore: 

Andrea Payaro

Note sull'Autore: 

Payaro Eng. Andrea
Ph.D. Business Management
Certified by European Logistics Association - ELA
Member of board SCM Academy
www.payaro.it

Organizzare il trasporto

Purtroppo i costi di trasporto hanno subito un rapido incremento negli ultimi mesi dovuto all’innalzamento dei prezzi dei carburanti. Diviene necessario valutare nuove forme di organizzazione del trasporto in grado di ottimizzare i carichi. Laddove sia possibile, ovvero nel caso in cui differenti fornitori siano posti in prossimità geografica e le merci possano essere trasportate insieme, l’organizzazione di un unico trasporto di diverso materiale da differenti fornitori (milk run) può ridurre i costi di gestione del trasporto stesso. Se le quantità delle merci lo consentono e le frequenze di approvvigionamento sono simili allora è possibile organizzare una fornitura congiunta riducendo il numero dei trasporti e conseguentemente il loro costo. Quando i tempi di approvvigionamento sono lunghi, ma sono ben definiti, è possibile considerare lo stock che è in viaggio per realizzare delle vendite o per programmare delle produzioni. Invece di attendere che il materiale arrivi e venga stoccato nel magazzino, può essere interessante gestirne la quantità quando essa è ancora in movimento.

Si parla in questi casi di magazzini viaggianti; la loro applicabilità è chiaramente in funzione di un’ottima prevedibilità della qualità e della quantità trasportata oltre a tempi di trasporto ben definiti. Laddove sia possibile, sempre nel caso di trasporti lunghi, si può realizzare il merge in transit: diversi prodotti o diversi materiali che vengono spediti da posti differenti, ma appartenenti a un’unica distinta base, possono incontrarsi durante il viaggio per diventare un unico codice. Il modello, applicato da multinazionali con sedi produttive localizzate in tutto il mondo, riduce al minimo il fabbisogno di dovere stoccare i componenti in depositi temporanei.

Anche se anacronistico, infine, potrebbe essere necessario rivedere le politiche di acquisto. L’instabilità economica e il rischio emerso dall’applicazione del single sourcer (molte aziende hanno avuto dei blocchi di produzione a seguito del disastro in Giappone nel marzo 2011) potrebbero fare preferire al fornitore intercontinentale il fornitore locale in grado di garantire tempi più brevi di approvvigionamento (quindi minori scorte) e minori costi di trasporto.

In questo periodo l’azienda deve essere in grado di riconoscere e monitorare tutte le voci di costo. Si rende necessario attivare dei sistemi di controllo di gestione reattivi e flessibili in grado di fare rivedere al management le proprie strategie. L’abbattimento dei costi permetterà il mantenimento dei margini e la possibilità per l’azienda di crescere.