SUPERARE LA CRISI GRAZIE ALL'INTERNAZIONALIZZAZIONE 2/3

Versione stampabileVersione stampabile

SUPERARE LA CRISI CON UNA INTERNAZIONALIZZAZIONE BEN ORGANIZZATA 2/3

Vogliamo aprire questo intervento ponendoci un interrogativo: le imprese devonoprepararsi per esportare oppure devono essere pronte per un business sempre più globale?

 

Questo dubbio non è sorto con le incertezze dell'ultima crisi finanziaria, abbiamo sempre sostenuto che il mondo degli affari è sempre più internazionalizzato.

Siamo arrivati ad una convinzione che nasce dalla certezza sempre più radicata nell’esperienza aziendale.

Oggi siamo immersi in un momento della storia dell'intera umanità dove il mondo è veramente un grande "marketplace".

La vita di ognuno di noi, si potrebbe dire, può essere veramente immersa in un grande mercato aperto 24 ore al giorno, 365 giorni all'anno.

Se questa opportunità è potenzialmente vera per il singolo cittadino, lo è a maggior ragione per l’impresa.

Ogni giorno le distanze si riducono, diventa sempre più facile superare le barriere, e la comunicazione, attraverso uno qualsiasi dei tanti media, diventa sempre più semplice da realizzare e quindi facile per raggiungere i destinatari che sono disseminati ovunque nel mondo.

Prendiamo spunto da questa premessa per portare all'interno di questo intervento una serie di riflessioni che possiamo in qualche modo legare al tema dell'internazionalizzazione. L'internazionalizzazione si può definire più precisamente come quel passaggio, sempre più obbligato per le piccole medie imprese, che devono, in un certo senso, sganciarsi dal "locale" per ragionare e quindi governare il proprio business nell’ottica di una globalità, di una visione aziendale che non può prescindere dalle influenze, positive o negative che siano, della globalizzazione.

Abbiamo intitolato questo intervento “superare la crisi con un innovativo processo di integrazione dell'azione”, ma sarebbe più opportuno offrire uno spunto di riflessione sul tema “perché esportare", perché in qualche modo legarsi al processo di internazionalizzazione.

Viviamo in una epoca, come detto e stradetto, nella quale ogni tipo di business ha stretti rapporti con “l’arena del global trade”, della globalizzazione sia per le tante opportunità già presenti, sia per le nuove sfide che devono essere ancora lanciate.

Internazionalizzare la propria impresa, di certo, è l’aiuto più efficace per avere una garanzia per il futuro.

Se non si è certi di come esportare, questo, di sicuro, non aiuta a crescere. Bisogna conoscere tutte le dinamiche e i segreti di un progetto di globalizzazione.

Esportare non è cosa da lasciare all’ improvvisazione, bensì un progetto ben definito e dedicato, e chi ha esperienza può essere testimone che in queste imperative strategie ci sono sia benefici, anche se non a breve termine, ma anche non pochi basilari problemi da affrontare.

Parliamo dei vantaggi che la globalizzazione può offrire ed iniziamo ad esempio partendo da un falso mito dell’export: sono troppo piccolo per esportare?

Non si è mai troppo piccoli per iniziare l’export! Non è necessario avere un grande nome, grandi strutture e immense risorse finanziarie per entrare in nuovi mercati.

Moltissime PMI italiane hanno avuto successo nei processi d’internazionalizzazione.

La tendenza si sta spostando anche verso le imprese che forniscono servizi.

Aumento delle vendite: se il mercato domestico vi garantisce successi, esportare è un modo per espandere la vostra offerta e ottenere tutti i vantaggi dello scambio di beni che avviene in ogni parte del mondo. È possibile che il vostro prodotto riesca a trovare nicchie di mercato perché considerato raro o unico.

 

Alti profitti: se la vostra impresa deve coprire costi fissi per il mercato domestico, o per altre operazioni finanziarie, l’attività di export può garantire un’importante redditività.

Economie di scala: se l’ampiezza del mercato di un’impresa è notevole, la produzione impostata su “economie di scale” trae benefici perché si ottimizzano scorte, acquisti, processi produttivi, costi fissi e variabili.

Riduzione della vulnerabilità: la diversificazione in vari mercati internazionali evita la dipendenza da un singolo mercato. Se il vostro prodotto conosce crisi nel mercato domestico, in altri Paesi lo stesso prodotto può vivere momenti di successo per l’alta domanda.

Nuove esperienze e conoscenze: Il “global Marketplace” abbonda di nuove idee, di nuove tecnologie e d’innovativi approcci. Se conoscete queste nuove realtà, sarete cercati voi stessi magari anche dai vostri concorrenti.

Una sana competizione mondiale: molte imprese sono entrate nel mercato Italiano e molte nostre società sono stabili nei vari mercati mondiali. Lo studio e l’analisi della competizione globale si trasformano in esperienza che vi aiuterà sia nel mercato domestico sia in quello estero.

La concorrenza italiana: Potete essere protagonisti verso la vostra concorrenza. Se i vostri beni sono apprezzati e venduti nei vari mercati, significa che il vostro prodotto può sicuramente competere alla pari con i suoi stessi simili.

Questo vi aiuterà a far crescere e a consolidare la vostra posizione sul mercato interno e vi garantirà posizioni di leader quando sarete paragonati con le società straniere presenti in Italia.

Tutto quello che avete letto, sono le luci del processo di esportazione, quindi è doveroso parlare anche delle ombre, non per diminuire il vostro entusiasmo per le prospettive appena delineate, ma per costruire le competenze e le conoscenze di una giusta strategia di export.

La buona notizia è che i punti di debolezza e i rischi possono essere controllati con una precisa e attenta preparazione e un ottimo export business plan.

 Per cosa bisogna avere la massima cura e attenzione?

Nella prossima scheda risponderemo a questo quesito. 

 

Aree dell'export: 

Argomenti: