Normalità o paradossi della business etiquette? (Terza parte)

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Leggendo le prime pillole di questa sezione, qualche lettore si sarà sicuramente chiesto: come faccio ad applicare la comunicazione interculturale anche nella quotidianità del processo di internazionalizzazione.

Ci sono più regole, non una regola d’oro o un algoritmo in grado di automatizzare il nostro comportamento.  Ma ciò che aiuta è leggere molto su questo tema. Possiamo fornirvi utili spunti e link di importante letteratura sull’argomento.

L’importante è evitare un diffuso imbarazzo che si viene a creare, o non comprendere perché il nostro interlocutore è così distratto di fronte a noi o indifferente alle nostre parole.

Ho fatto affari in oltre 50 paesi, e il consiglio che mi sento di offrire è quello che procedurizzare anche questa competenza. Bisogna rendere “pratiche” tutte le competenze di commercio estero, per evitare che rimangano inutili e vengano considerate solo perdita di tempo.

Anche le regole del semplice approccio cambiamo da Paese a Paese. Quindi, se si viaggia per lavoro è bene documentarsi prima del primo viaggio e domandarsi se si è disposti a dare prova di flessibilità. Pensare che siamo italiani e che quindi siamo ben voluti ovunque è una leggenda metropolitana.

A che ora arrivare, stringere o meno la mano, quale forchetta utilizzare, come animare una riunione, come vestirsi, che regalo fare e se portare un regalo con sé. Il modo di fare affari, di negoziare, di stare insieme a un partner commerciale sono tutte consuetudini che cambiano da paese a paese, secondo criteri che non sempre seguono la logica. Inoltre, è utile conoscere alcuni paradossi a cui si va incontro quando si viene a contatto con altre culture.

Non è facile applicare la comunicazione interculturale, ne siamo consapevoli, ma fa parte di un processo nuovo che in molte azienda fa veramente fatica ad andare avanti. È quel processo che definiamo “export fertilization”. In altri termini: attraverso una relazione, un contatto commerciale dobbiamo pensare a due “entità” che, scambiandosi “idee concetti”, ne traggono ambedue benefici.

La vostra azienda è pronta per questo nuovi paradigma.

Alla prossima!

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